La Storia della stachys
"In vigna mi accoglie un forte ronzio… e non so come muovermi per paura di pestare il mare di api e bombi e volano da fiore in fiore.
Così finalmente ho avuto l’onore di incontrare la Stachys Annua.
Confesso che desideravo incontrarla ma non la conoscevo ancora. Negli 8 anni che ho passato ad osservare la mia terra non ricordo di averla mai vista prima d’ora... e questa è già una cosa molto triste. Perchè la Stachys con le sue straordinarie proprietà mellifere rappresentava in passato uno dei flussi nettiferi più importanti delle api e dei bombi. Infatti, gli apicoltori più anziani ci raccontano che una volta qui nelle Marche la Stachys era così abbondante che i campi vibravano di api e un apicoltore poteva a volte portare a casa 100kg di miele da una sola arnia!
Oggi sembra una favola, un racconto di un altro pianeta. Perché oggi la Stachys è quasi del tutto scomparsa e il lavoro dell’apicoltore non è più raccogliere miele quanto tentare di tenere in vita le proprie api.
Cos’è successo alla Stachys? Perché è quasi del tutto scamparsa dalle nostre terre?
Siamo stati noi, ovviamente.
Prima dell’avvento dell’agricolture industriale il grano si falciava a mano e poi la terra si lavorava con gli animali. Ci voleva molto tempo per compiere questi lavori e nel frattempo fioriva la Stachys. Le api si tuffavano sui piccoli fiori con ingordigia, riempendo i melari con il suo nettare.
Poi sono arrivate le macchine… sempre più grosse… e lo sfalcio di enormi superfici di terra in poche ore. Poi subito dopo l’aratura, senza neanche dare il tempo alla Stachys di spuntare. E ovviamente abbiamo poi buttato milioni di kg di diserbanti e pesticidi sui nostri campi, tanto per completare l’opera di sterminio.
Insieme alla Stachys sono scomparse migliaia di altre specie di piante che facevano parte della straordinaria ricchezza e biodiversità di questi luoghi. Con le continue trinciature e lavorazioni, piante innumerevoli semplicemente non sono più riuscite ad andare a seme. E nel contempo abbiamo ucciso l’humus con i nostri veleni, lo strato vivente della Terra che ospita oltre il 90% della biodiversità del pianeta, e abbiamo inquinato le nostre acque in modo che oggi nessuno può più bere un sorso di acqua fresca da un torrente e i nostri mari stanno morendo.
Anche la mia felicità nel vedere finalmente la Stachys è contaminata. Avvelenata con la rabbia e la tristezza. Mi rimane la sensazione di vedere una scena del passato… un ricordo di un’abbondanza che oggi non c’è più. Sono piena di nostalgia per tutto quello che abbiamo perso e che stiamo perdendo ogni giorno. Quanta bellezza sparisce dalla Terra ogni giorno? Si stima 200 specie tra piante e animali ogni giorno… estinte… per sempre.
Mi sento in obbligo di raccontare questa storia… perchè ho la voce e la tastiera e la connessione internet per farlo. E perché loro muoiono in silenzio, innocenti e indifesi.
Osservo Il lavoro delle api e mi sembra frenetico più che gioioso… stremate come sono da quest’annata e il suo clima impazzito. Ho paura di perderle. Ma resisteremo più che potremo, api e io, come naufraghe su questa piccola isola di Stachys."
Così finalmente ho avuto l’onore di incontrare la Stachys Annua.
Confesso che desideravo incontrarla ma non la conoscevo ancora. Negli 8 anni che ho passato ad osservare la mia terra non ricordo di averla mai vista prima d’ora... e questa è già una cosa molto triste. Perchè la Stachys con le sue straordinarie proprietà mellifere rappresentava in passato uno dei flussi nettiferi più importanti delle api e dei bombi. Infatti, gli apicoltori più anziani ci raccontano che una volta qui nelle Marche la Stachys era così abbondante che i campi vibravano di api e un apicoltore poteva a volte portare a casa 100kg di miele da una sola arnia!
Oggi sembra una favola, un racconto di un altro pianeta. Perché oggi la Stachys è quasi del tutto scomparsa e il lavoro dell’apicoltore non è più raccogliere miele quanto tentare di tenere in vita le proprie api.
Cos’è successo alla Stachys? Perché è quasi del tutto scamparsa dalle nostre terre?
Siamo stati noi, ovviamente.
Prima dell’avvento dell’agricolture industriale il grano si falciava a mano e poi la terra si lavorava con gli animali. Ci voleva molto tempo per compiere questi lavori e nel frattempo fioriva la Stachys. Le api si tuffavano sui piccoli fiori con ingordigia, riempendo i melari con il suo nettare.
Poi sono arrivate le macchine… sempre più grosse… e lo sfalcio di enormi superfici di terra in poche ore. Poi subito dopo l’aratura, senza neanche dare il tempo alla Stachys di spuntare. E ovviamente abbiamo poi buttato milioni di kg di diserbanti e pesticidi sui nostri campi, tanto per completare l’opera di sterminio.
Insieme alla Stachys sono scomparse migliaia di altre specie di piante che facevano parte della straordinaria ricchezza e biodiversità di questi luoghi. Con le continue trinciature e lavorazioni, piante innumerevoli semplicemente non sono più riuscite ad andare a seme. E nel contempo abbiamo ucciso l’humus con i nostri veleni, lo strato vivente della Terra che ospita oltre il 90% della biodiversità del pianeta, e abbiamo inquinato le nostre acque in modo che oggi nessuno può più bere un sorso di acqua fresca da un torrente e i nostri mari stanno morendo.
Anche la mia felicità nel vedere finalmente la Stachys è contaminata. Avvelenata con la rabbia e la tristezza. Mi rimane la sensazione di vedere una scena del passato… un ricordo di un’abbondanza che oggi non c’è più. Sono piena di nostalgia per tutto quello che abbiamo perso e che stiamo perdendo ogni giorno. Quanta bellezza sparisce dalla Terra ogni giorno? Si stima 200 specie tra piante e animali ogni giorno… estinte… per sempre.
Mi sento in obbligo di raccontare questa storia… perchè ho la voce e la tastiera e la connessione internet per farlo. E perché loro muoiono in silenzio, innocenti e indifesi.
Osservo Il lavoro delle api e mi sembra frenetico più che gioioso… stremate come sono da quest’annata e il suo clima impazzito. Ho paura di perderle. Ma resisteremo più che potremo, api e io, come naufraghe su questa piccola isola di Stachys."
the story of stachys
"In the vineyard I’m welcomed by a raging buzz... and I don’t know how to move without stepping on the sea of bees and bumbles dancing from flower to flower.
That’s how I finally had the honor of meeting Stachys Annua. I confess that I’d always wanted to meet her, but I had no idea what she looked like. In the 8 years that I’ve spent observing my land I don’t recall ever seeing her before… and this in and of itself is already very sad. Because Stachys, a flower with extraordinary nectariferous properties, used to be one of the main summer nectar flows for bees and bumbles in this region of the world. In fact, the older beekeepers of our region tell stories about a time when the Stachys was so abundant here in Le Marche that the fields vibrated with bees and a beekeeper could at times harvest up to 100kg of honey from just one hive!
Today it sounds like a fairy tale, a story from another planet. Because today Stachys has almost completely disappeared and the work of the modern beekeeper is no longer really harvesting honey, but rather just trying to keep our bees alive.
What happened to Stachys? Why has it almost completely disappeared from our land?
We did that, obviously.
Before the advent of industrial agriculture the wheat was cut by hand and the land was tilled by animals. It took a long time and in the meanwhile the Stachys would flower. The bees dove onto the little flowers like gluttons, filling honey hives to the brim with its nectar.
Then the machines arrived... bigger and bigger machines… that could cut enormous fields of grain in only a few hours. And then giant tills that would rip the land right after the harvest, without even giving the Stachys a chance to sprout. And then we dumped millions of pounds of herbicides and insecticides on our fields, just to complete the act of mass extermination.
Alongside Stachys thousands of species of plants and animals that made this part of the world so rich in biodiversity also disappeared. And with the continuous cutting and tilling, countless plants simply never had another chance to go to seed. And in the process we killed the humus layer with our poisons, the living strata of the earth that holds over 90% of the world’s biodiversity, and we poisoned our waters so that today no one can drink from a flowing stream and our seas are dying.
And so my happiness at finally seeing Stachys is also contaminated. Poisoned with anger and sadness. I feel as if I’m witnessing a scene from the past… a memory of an abundance that today no longer exists. I am full of nostalgia for everything we have lost and everything that we are loosing every day. How much beauty disappears from the Earth every day? They estimate 200 species of plants and animals every day... extinct... forever.
I feel I must tell this story about Stachys… because I have a voice and a keyboard and an internet connection to do it. And because they die in silence, innocent and unprotected.
I watch the work of the bees and it seems frantic rather than joyful... exhausted as they are by this year and its climate gone crazy. I’m afraid of loosing them. But we’ll stay here as long as we can, my bees and I, like castaways on this little island of Stachys."
That’s how I finally had the honor of meeting Stachys Annua. I confess that I’d always wanted to meet her, but I had no idea what she looked like. In the 8 years that I’ve spent observing my land I don’t recall ever seeing her before… and this in and of itself is already very sad. Because Stachys, a flower with extraordinary nectariferous properties, used to be one of the main summer nectar flows for bees and bumbles in this region of the world. In fact, the older beekeepers of our region tell stories about a time when the Stachys was so abundant here in Le Marche that the fields vibrated with bees and a beekeeper could at times harvest up to 100kg of honey from just one hive!
Today it sounds like a fairy tale, a story from another planet. Because today Stachys has almost completely disappeared and the work of the modern beekeeper is no longer really harvesting honey, but rather just trying to keep our bees alive.
What happened to Stachys? Why has it almost completely disappeared from our land?
We did that, obviously.
Before the advent of industrial agriculture the wheat was cut by hand and the land was tilled by animals. It took a long time and in the meanwhile the Stachys would flower. The bees dove onto the little flowers like gluttons, filling honey hives to the brim with its nectar.
Then the machines arrived... bigger and bigger machines… that could cut enormous fields of grain in only a few hours. And then giant tills that would rip the land right after the harvest, without even giving the Stachys a chance to sprout. And then we dumped millions of pounds of herbicides and insecticides on our fields, just to complete the act of mass extermination.
Alongside Stachys thousands of species of plants and animals that made this part of the world so rich in biodiversity also disappeared. And with the continuous cutting and tilling, countless plants simply never had another chance to go to seed. And in the process we killed the humus layer with our poisons, the living strata of the earth that holds over 90% of the world’s biodiversity, and we poisoned our waters so that today no one can drink from a flowing stream and our seas are dying.
And so my happiness at finally seeing Stachys is also contaminated. Poisoned with anger and sadness. I feel as if I’m witnessing a scene from the past… a memory of an abundance that today no longer exists. I am full of nostalgia for everything we have lost and everything that we are loosing every day. How much beauty disappears from the Earth every day? They estimate 200 species of plants and animals every day... extinct... forever.
I feel I must tell this story about Stachys… because I have a voice and a keyboard and an internet connection to do it. And because they die in silence, innocent and unprotected.
I watch the work of the bees and it seems frantic rather than joyful... exhausted as they are by this year and its climate gone crazy. I’m afraid of loosing them. But we’ll stay here as long as we can, my bees and I, like castaways on this little island of Stachys."
Azienda Agricola Costa Digiano
email: [email protected] - Tel: +39 339 2900763 - p.iva 03201720541
email: [email protected] - Tel: +39 339 2900763 - p.iva 03201720541